I TEST DI VALUTAZIONE

Il desiderio di poter mettere su carta le proprie sensazioni ed i propri valori non nasce di certo oggi, ma possiamo dire che il "mi sento in forma", pronunciato solo a livello personale, possa trovare validissimo riscontro con l'esecuzione di semplici test su campo, o in laboratorio. Io stesso eseguo regolarmente queste valutazioni sugli atleti, ma spesso anche su semplici amatori (nel vero senso del termine) e diciamo che la cosiddetta "batteria" di test si posiziona un po' dopo la visita medica di idoneità, con la quale possiamo praticare sport senza problemi, mentre chi fa un test vuole sapere quali siano i propri limiti e le proprie caratteristiche positive e da migliorare. Non è il caso di pensare necessariamente a macchinari imponenti e costosissimi: la corretta esecuzione di una valutazione si basa essenzialmente sull'uso appropriato di semplici strumenti, sui quali il cardiofrequenzimetro regna sovrano.

                                    quali sono questi test?

Ogni laboratorio ed ogni preparatore serio utilizzano una batteria di test e delle metodiche, ritenute le più valide possibile, anche se è vero che non tutti -per fortuna- ricalcano esattamente il lavoro degli altri, ma questo non è un problema, in quanto ci interessa che si tratti di protocolli seri, attendibili e riproducibili, anche se differenti l'uno dall'altro. Proprio il problema della corretta riproducibilità dei test ha fatto si che si preferisca effettuarli in laboratorio; sul campo basta una giornata di vento, o di pioggia,  per falsare il tutto, mentre le condizioni al coperto -che anch'io uso regolarmente- sono più facilmente valutabili e riproducibili.

Anche se si usano diverse metodiche, i valori che interessano il preparatore ed il ciclista possono essere ricondotti a dei filoni comuni:

1- La soglia anaerobica. Il valore della frequenza cardiaca di soglia è utile per sapere dove l'organismo inizia il metabolismo lattacido, che porta ad accumulare acido lattico; a tale valore corrisponderanno una certa potenza (espressa in watt) ed una precisa velocità. Da questa frequenza si possono stabilire le sottostanti fasce di allenamento, ognuna stimolante precise caratteristiche fisiche e che possono essere visualizzate con il cardiofrequenzimetro, il quale, se è in grado di registrare le frequenze, potrà aiutarci a stabilire il carico dell'allenamento. I valori di soglia variano ed il miglioramento di questa non vuole necessariamente dire aumentare in battiti cardiaci; la frequenza deve essere proporzionata alla massima ed è condizionata dall'allenamento, dalla stanchezza, dallo stress.

2- Il VO2 Max. Con questa abbreviazione si intende il massimo consumo di ossigeno, che può essere messo in relazione alla soglia. Questo valore ci dà informazioni sulla "cilindrata" del motore del ciclista e può variare nel tempo. Particolari metodiche di allenamento stimolano in positivo questa caratteristica che, ovviamente, più è elevata numericamente, meglio ci predispone a sforzi aerobici.

3- La potenza. Negli anni questo valore ha assunto sempre maggiore importanza, in quanto un ciclista che sa esprimere più potenza va più forte, fatte le debite eccezioni. Oggi possiamo misurare questa caratteristica in watt, quindi, oltre a conoscere i watt massimi e quelli di soglia, possiamo mettere in relazione potenza e peso, arrivando ai tanto chiacchierati watt per kg, che sono indice del rapporto peso/potenza di un individuo, una caratteristica importantissima per il rendimento. Un esempio: i cicloamatori sono, in media, tra i 4 ed i 5 watt/kg, mentre dilettanti e professionisti superano regolarmente questi valori, in alcuni casi addirittura raddoppiandoli.

4- La percentuale di grasso. Questo parametro ha raggiunto notevole interesse, anche perchè si sente dire sempre più spesso che il tal ciclista sia dimagrito, per cui va meglio in salita. Il nodo della questione sta nell'avere perso un po' di massa grassa, ma di avere mantenuto massa magra (soprattutto muscoli, ossa, ecc.) per cui il soggetto in questione può esprimere pari potenza, ma deve trascinare con sè un peso minore, quindi va più forte, soprattutto in salita, dove il fattore peso è più importante. Per determinare la percentuale di grasso si usa la tecnica plicometrica, oppure l'impedenziometria, entrambi indolori, facili da usare e senza effetti collaterali. Possiamo inoltre dire che la percentuale di grasso sia in stretta relazione con la potenza per kg di peso, cioè i watt/kg, nel senso che, se il grasso cala (ma solo il grasso) aumentano i watt/kg

5- Il recupero. E' un parametro da valutare molto attentamente, in quanto ci dice come il ciclista recupera gli sforzi, per cui ci può indirizzare a pensare anche a momenti di stanchezza e di sovraccarico di allenamento. Il miglioramento di questo valore ci dice che il soggetto ha assimilato senza problemi i carichi fatti e che può proseguire tranquillamente nel programma di allenamento che si è prefissato, in funzione delle esigenze e degli obiettivi personali.

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