IL GIRO D'ITALIA 2006

VUOI SAPERE COME UN PROFESSIONISTA AFFRONTA IL GIRO D'ITALIA? VUOI CONOSCERE LE SUE FREQUENZE CARDIACHE NELLE TAPPE PIU' DURE? VUOI SAPERE QUALI SIANO STATI GLI ALLENAMENTI PER AFFRONTARE UNA GARA COSI' IMPEGNATIVA? 

QUESTA E' LA PAGINA GIUSTA! SEGUI CON ME IL GIRO DI MARCO FERTONANI, ATLETA DELLA SQUADRA CAISSE D'EPARGNE-ILLES BALEARS.

   1-LA PREPARAZIONE INVERNALE    

Nell'inverno scorso abbiamo deciso di abbandonare le tecniche di potenziamento muscolare in palestra perchè rischiano di sviluppare muscolo non direttamente interessati al gesto della pedalata; la grande novità è stata il fatto di avere utilizzato macchine aerobiche dal movimento simile a quello dello sci di fondoper creare la base di resistenza generale dell'atleta.

    2-DALL'INIZIO DEL PERIODO AGONISTICO AL GIRO

La prima gara che marco ha corso quest'anno è stata la Milano-Sanremo; non è di certo semplice esordire con una gara lunga, difficile e molto veloce come questa, anche se il programma era quello di fare un bell'allenamento di circa 150 km. Marco è andato oltre perchè si è fermato a ridosso dei capi con il contachilometri che segnava 220 km: un allenamento di resistenza perfetto! Il 20 marzo si corre la Vuelta di Castilla y Leon, una gara a tappe spagnola di un certo impegno; Marco ha una gamba buona ma non ha ancora il ritmo di gara. Nella quarta tappa compie l'impresa: a 124 km dall'arrivo è nel gruppetto in fuga composto da dodici corridori di cui sei si danno cambi regolari e sei non tirano; l'arrivo è in salita ed appena la strada sale parte Beltran, un ottimo scalatore che è stato vicino ad Armstrong nei suoi Tour vittoriosi. E' proprio Marco Fertonani che lo va a riprendere e che lo stacca impietosamente andando a vincere sotto una bufera di acqua e neve precedendo nell'ordine Beltran, Vinoukourov, Sanchez e Rubieira.            

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    3-LA PREPARAZIONE SPECIFICA     

Dopo il Giro dei Paesi Baschi, un'altra gara a tappe spagnola, è iniziato un periodo di preparazione di dieci giorni in altura, dove Marco era alloggiato in albergo a 2300 metri di altitudine e si allenava a 1200. Ha svolto lavori importanti sulla resistenza, ma anche sulla soglia e sulla capacità lattacida: alcuni giorni ha fatto uscite di 200 km mettendo insieme ben 6000 metri di dislivello in due giorni! Prima di partire per il Giro era giusto rivedersi, ma rivedersi in bicicletta ed allora, con il pretesto di andare a vedere il finale della tappa Livorno-Sestri Levante, l'ho seguito in macchina per un allenamento di cinque ore. Marco era brillante, la gamba agile e potente al tempo stesso, non pativa l'alta velocità: ho fatto una salita in auto a 40 km/h e lui attaccato al portellone posteriore non faticava neppure granchè. Ci siamo, la condizione è quella giusta e da te; Marco, ci aspettiamo buone cose in questo Giro d'Italia davvero difficilissimo!

        4- IL GIRO D'ITALIA 2006      

SAB 6 maggio - Seraing-Cronoprologo di 6,2 km. Non si tratta di un prologo "classico", cioè adatto alle alte velocità e prevalentemente pianeggiante; il tracciato si divide in due parti: un primo tratto in pianura, poi uno strappo in salita, un falsopiano e la "picchiata" in discesa verso l'arrivo dove i corridori possono toccare velocità altissime come i 90 km/h su una strada molto bella. Nell'ultima parte le differenze saranno di pochi secondi; per vincere bisogna partire forte, fare la salita a tutta e rilanciare sul falsopiano, cosa non facile con le gambe che bruciano di acido lattico. Marco parte alle 15.11 ed usa la bicicletta tradizionale visto il percorso: scelta un po' azzardata ma comunque in linea con il tracciato. Si deve fare una volata di poco più di otto minuti in apnea, la frequenza di soglia è superata ed infatti Marco registrerà una frequenza media di 185 battiti al minuto e 192 massimi!!! Il risultato non lo soddisfa affatto perchè gli va stretto il 143° posto a 1'06" dal vincitore ma questo è un Giro in cui un minuto conta davvero poco.

DOM 7 maggio - Mons-Charleroi di 197 km. Clima tipico del Belgio in questa tappa: pioggia e temperature fresche. Per Marco non ci sono ambizioni particolari se non quella di arrivare al traguardo senza incidenti ed infatti arriva in gruppo al 114° posto con lo stesso tempo del vincitore McEwen. In classifica Marco fa un bel balzo in avanti di 16 posizioni assestendosi al 127° posto sempre con un ritardo di 1'06" da Savoldelli.

LUN 8 maggio - Perwez-Namur di 202 km. Ancora pioggia e freddo in questa tappa il cui chilometraggio finirà per essere 210 km invece dei 202 preventivati. La sfida tra i finisseir sullo strappo finale è vinta dal tedesco Schumacher che si prende anche la maglia rosa, mentre Marco arriva 111° a 55" ed in classifica recupera ancora sette posizioni, avanzando fino al 120° posto a 2'08" dalla maglia rosa.

MAR 9 maggio - Wanze-Hotton di 193 km. Questa era una delle poche tappe per velocisti ed è ancora Mc Ewen a vincere la volata, ma va precisato che i computerini dei corridori segnavano ben 2600 metri di dislivello e che quindi non si trattava di una vera tappa piatta come poteva sembrare in partenza. Forse la notizia del giorno è che non piove; Marco arriva in gruppo al 133° posto con lo stesso tempo del vincitore ed in classifica è sempre a 2'08" ma ha guadagnato altre due posizioni, assestandosi al 118° posto.

GIO 11 maggio - Piacenza-Cremona (cronosquadre) di 38 km. Anche oggi per i corridori si tratta di uno sforzo da fare "a tutta", un vero e proprio tuffo nell'acido lattico per un tempo intorno ai quaranta minuti. Il percorso è pianeggiante, il vento favorevole e la media di gara su livelli da record: la CSC, squadra vincitrice della prova, fa registrare una media di 57,859 km/h, record delle cronosquadre al Giro. Eccezionale! E' fondamentale la coesione tra gli elementi della squadra ed anche l'abitudine ai cambi ed allo stare vicini e "lunghi", cioè in fila indiana, cosicchè ognuno abbia un recupero maggiore. La squadra di Marco, la Caisse d'Epargne-Illes Balears, non ha avuto la possibilità di provare granchè una prova di questo tipo e si classifica comunque all'13° posto con un ritardo di 1'14"dai vincitori. Un'idea dello sforzo immane richiesto ai "girini" è la frequenza cardiaca di Marco Fertonani durante la gara: ben 190 battiti/minuto di frequenza media e 198 di massima: impressionante! Marco in classifica generale è al 107° posto con un ritardo di 2'50" dalla maglia rosa, cioè ha risalito ancora 11 posizioni.

VEN 12 maggio - Busseto-Forlì di 227 km. Dopo un inizio di Giro scoppiettante e molto faticoso, oggi la tappa senza difficoltà invitava i corridori a restare in gruppo ed a non darsi battaglia più di tanto ed infatti è andata proprio così, cioè senza grossi fatti di cronaca e con la volata scontata di Mc Ewen, il quale, Petacchi o no, ha dimostrato una volta di più di essere uno dei più grandi velocisti al mondo. Marco è rimasto tranquillo in gruppo chiudendo al 147° posto e restando al 107° posto della classifica generale a 2'52" dalla maglia rosa del tedesco Pollak.

SAB 13 maggio - Cesena-Saltara di 236 km. Tappa dura quella di oggi ed è anche la tappa più lunga del Giro, una vera e propria Liegi-Bastogne-Liegi. La selezione è stata evidente sulle prime salite dure del Giro ed anche uno come Di Luca, un favorito ed abitante in queste zone, ha fatto una fatica enorme a restare agganciato al gruppo dei primi. Il primo arrivo in salita di questo Giro e primi distacchi pesanti anche tra i primi: Basso vince e si prende la maglia rosa al termine di una tappa che aveva più di 4000 metri di dislivello, praticamente una granfondo impegnativa che ha costretto al ritiro sette corridori, non pochi. In gruppo serpeggiano raffreddori, dissenteria e varie forme di herpes; anche il nostro marco non è immune da questi acciacchi ed in una tappa come quella di oggi il rendimento è ridotto nettamente. Oggi Marco ha dovuto fare l'ultimo tratto con il suo passo, chiudendo 172° a 21'09". In generale si trova al 139° posto con 23'43" di ritardo dalla maglia rosa.

---------IL GIRO COMINCIA AD AFFRONTARE SALITE DURE: DAI MARCO (FERTONANI) CHE DA OGGI HAI UN NUOVO TIFOSO-MASCOTTE

 SI TRATTA DI UN ALTRO MARCO (FISCHI)--------         

DOM 14 maggio - Civitanova MarcheMaielletta di 171 km. I periodi-no arrivano sempre alla grande ed oltre ad una salute un po' precaria ci si mette anche una malefica caduta di Marco; nonostante il suo pronto rientro in gruppo deve condurre a ritmo ridotto l'ultima parte della tappa arrivando 127° a 17'07". Ormai si deve attendere qualche giorno affinchè la gamba torni ad essere quella di sempre ed è qui che i grandi atleti devono tirare fuori tutto il carattere. In generale Marco è al 132° posto a 40'59" dalla maglia rosa; nonostante tutti i guai bisogna notare che ha guadagnato 7 posizioni in classifica!

LUN 15 maggio - Francavilla Mare-Termoli di 127 km. Tappa breve quella di oggi in cui il lituani Vaitkus beffa di un soffio Bettini. La fatica dei corridori è contenuta, ma anche oggi Marco non è in perfette condizioni ed anche una tappa non troppo impegnativa come questa si fa sentire oltre misura. Comunque il nostro atleta non si sogna neppure di mollare ed arriva 160° a 8'29" mentre in classifica generale è al 142° posto a 49'28".

MAR 16 maggio - Termoli-Peschici di 187 km. E' andata a buon fine la prima fuga del Giro; gran finale di Axel Merckx che viene rimontato a 150m dall'arrivo dalla volata prorompente di Franco Pellizzotti che va a vincere. E Marco? Credo che quando i corridori riescono a tagliare il traguardo pur non stando per niente bene ci voglia un applauso doppio e questo è il suo caso. Pulsazioni che non salgono, corridori che hai sempre staccato che se ne vanno, l'incubo dell'ambulanza dietro di te, fatica, sudore, un Calvario personale che sembra non finire mai. Io mi complimento con Marco più oggi che per la vittoria di due mesi fa perchè qui c'è stata molta più sofferenza e ci voleva molto più carattere. Per la cronaca, Marco ha chiuso al 180° posto a 18'03" ed in classifica ha 1h04'08" da Basso. Se guarisce bene potrebbero esserci le condizioni per una bella fuga che non dia fastidio ai grandi...

GIO 18 maggio - Pontedera-Pontedera di 50 km (cronometro individuale). Oggi ho seguito la cronometro di Marco dall'ammiraglia: un percorso bellissimo, piatto come una tavola e davvero tutto da super-specialisti, cioè dove bisogna spingere il lungo rapporto e via. Marco ha iniziato con una cadenza ottima, poi si è un po' disunito, ma nella seconda parte di gara si è ripreso molto bene; non ha spinto a tutta per essere sicuro di recuperare definitivamente dai guai fisici che lo hanno tormentato, ma al suo arrivo ha fatto registrare il 5° tempo. Il direttore sportivo di fianco a me non faceva altro che urlare "Tranqilo Marco, tranqilo, piensas otros dies" cioè "stai tranquillo e pensa ai giorni che verranno". Se guardiamo il risultato, Marco ha perso 5'30" dal vincitore Ullrich e 5'02" da Basso; se avesse corso una crono a tutta e fatto le curve tutte in pieno, io credo che avrebbe limato più di un minuto al tempo fatto registrare che comunque è migliore di quello di Di Luca di 11" e di quello di Cunego di 32". Questo potrebbe essere un segnale di definitiva guarigione; speriamo! In classifica la posizione di Marco è la 146° a 1h09'10" dalla maglia rosa.

VEN 19 maggio - Livorno-Sestri Levante di 171 km. Bastava vedere Marco in faccia all'arrivo per capire che oggi la gamba era tornata sui livelli di sempre e che le brutte giornate siano definitivamente alle spalle, tutto questo amplificato dalla vittoria del suo compagno di squadra Horrach. Dopo l'esiguo drappello degli uomini in fuga c'era il gruppo della maglia rosa in cui Marco restava senza problemi ed all'arrivo era 29° a 7'03" dal vincitore e con lo stesso tempo dei migliori della classifica generale in cui è al 132° posto a 1h09'10". Con questa tappa Marco ha recuperato ben 14 posizioni!

SAB 20 maggio - Alessandria-La Thuile di 218 km. Oggi ho incontrato Marco alla partenza ed era tornato sereno e convinto dei propri mezzi, tanto che mi ha rivelato "La gamba c'è, oggi provo ad andare in fuga". In corsa la fuga buona non va via per il grande controllo degli uomini di classifica. L'unico incidente di percorso il gran freddo patito nell'ultima discesa che ha intirizzito completamente Marco, il quale è sceso con prudenza e battendo i denti arrivando comunque 35° a 6'36" dal vincitore Piepoli. In generale Marco balza al 107° posto ( più 25 posizioni) a 1h15'14" da Basso.

DOM 21 maggio - Aosta-Domodossola di 223 km.  Fuga buona persa per un pelo da Marco; tra gli attaccanti è presente il suo compagno di squadra Perez che arriva secondo. Anche oggi gamba buona per Marco anche se le fasi di corsa non lo hanno favorito. Una disavventura per lui nella velocissima discesa finale: prende un buco a tutta velocità e si impaurisce a tal punto da scendere con eccessiva prudenza che costerà un ritardo di 17'14" dal vincitore (il gruppo maglia rosa è arrivato poco prima). In generale Marco è ora al 112° posto a 1h24'44" dalla maglia rosa.

LUN 22 maggio - Mergozzo-Brescia di 189 km.  Tappa senza pretese: un'ultima fatica in pianura prima dei giorni più terribili. Fuga ripresa e volata scontata con Bettini primo. Gruppo compatto nel quale Marco si classifica 151° con lo stesso tempo del vincitore. In generale è 111° a 1h25' e da domani si sale!

MAR 23 maggio - Rovato-Monte Bondone di 173 km. Tappa dura quella di oggi, controllata in modo magistrale dalla CSC di Ivan Basso che riesce a staccare tutti dando una dimostrazione di forza incredibile. Marco si sente bene, anche se non al top e molla quando vede che non riesce a stare con i primi dieci, ma la gamba c'è ed è in crescita. All'arrivo è 61° a 9'26" dal vincitore Basso da cui ha un distacco di 1h34'46" in classifica generale, dove è al 102° posto, avendo fatto un balzo in avanti di 9 posizioni.

MAR 24 maggio - Termano-Plan de Corones di 133 km. Come se non bastassa la durezza quasi esagerata di questo Giro, ci si mette anche il tempo: neve sul P.so delle Erbe e neve all'arrivo e la tappa viene ridotta e mutilata. Non si arriva più dove previsto ma 5 km sotto e di salite rimane solo il Furcia, un passo impegnativo, ma non di certo come le salite previste in un primo momento. Ci si mette comunque la pioggia incessante e la temperatura bassa a flagellare i corridori; anche Marco, sicuramente uno tra i più tirati in gruppo, risente di questo gran freddo che quasi lo paralizza ed il suo rendimento è tutt'altro che vicino a quello standard. In ogni caso Marco riesce ancora  a tener duro e si classifica 62° a 4'14" dal vincitore di tappa Piepoli ed in classifica è 98° a 1h39'12"; nonostante tutto ha recuperato 4 posizioni in classifica.

GIO 25 maggio - Sillian-Gemona di 210 km. Anche oggi Marco non si sente a posto, non riesce a spingere come al solito, non sta bene e durante la tappa matura la decisione di ritirarsi. Che senso ha andare avanti solo trascinandosi e senza la speranza di poter fare nulla? E' solo sofferenza e non serve a nulla; questo è lo stato d'animo di Marco.

COMMENTO - Sarei un bugiardo se non ammettessi che siamo arrivati alla partenza del Giro con ambizioni importanti, con la speranza di una classifica dignitosa e di una vittoria di tappa, ma questo Giro non è andato come volevamo. Guardando indietro, Marco non è stato bene da subito, ha sempre dovuto combattere con un problema di salute e con l'altro ed a volte con più problemi insieme. Dopo poche tappe nessuno si sarebbe scandalizzato se avesse deciso di tornare a casa: un Giro duro come questo stando male è davvero impossibile. Sono orgoglioso che abbia sempre respinto l'idea di tornare a casa e che abbia sempre covato la speranza di poter lasciare un segno in questa corsa, ma il peggioramento delle condizioni fisiche ha compromesso una volta ancora tutto. Non dimentichiamo che Marco si è ritirato con ancora due tappe dure ed una facile da fare, quindi praticamente alla fine del Giro ed io sono orgoglioso del suo carattere, convinto che il lavoro fatto in termini di fatica serva per le prossime gare in cui vedremo Marco al top e con la grinta giusta per dimostrare quanto valga davvero.

VEN 26 maggio - Pordenone-P.so S. Pellegrino di 224 km. 

SAB 27 maggio -  Trento-Aprica di 211 km. 

DOM 28 maggio -  Ghisallo-Milano di 140 km.

                                                     

- Dopo il Giro..........       

Marco Fertonani corre nella Caisse d'Epargne-Illes Balears, una squadra del Protour, cioè una delle prime venti squadre del panorama ciclistico mondiale e questo influenza pesantemente in calendario dei corridori. Chi, come Marco, non ha fatto il Tour de France, è stato tre settimane senza correre. marco ha impiegato questo tempo "morto" per andare ad allenarsi in altura a Livigno, dove ha svolto un lavoro ottimo e senza il caldo opprimente che avrebbe trovato restando a casa. Dopo questo periodo sono ripresi gli impegni agonistici.

- Giro di Germania                                           

Questa corsa a tappe che si corre in terra tedesca è un impegno importante dove Marco ha già fatto molto bene l'anno scorso. Dopo avere fatto alcune tappe sempre restando davanti, Marco si è bloccato in un giorno di pioggia e freddo, perendo un po' di terreno dai primi. il giorno dopo c'era l'arrivo in salita e qui marco ha fatto un numero presentandosi quinto ai quattrocento merti finali e perdendo poi qualcosina, ma comunque piazzandosi molto bene. a parte il giorno di crisi marco è sempre stato con Leipheimer e Voigt che hanno dominato la corsa. Questa bella tappa gli consente di arrivare 23° in classifica finale e questo è pur sempre un buon piazzamento.

- Subida a Urkiola

Questa gara è una classica del ciclismo spagnolo; Marco sta bene ma un viaggio rocambolesco gli toglie un po' di energie: partenza alle sei da casa ed arrivo alle 19 e solo un'ora di rulli come allenamento. Però si sa che in corsa i ciclisti si trasformano ed infatti il nostro campione fa un'ottima gara: prova a tenere un Iban Majo in condizione eccelsa e deve lasciarlo andare ai meno 2 km dall'arrivo. Marco non molla e riesce ad ottenere un 14° posto a 1'53" dal vincitore, arrivando prima dei suoi compagni di squadra Karpetz e Valverde e primo degli italiani.

- Giro di Polonia

Corsa strana il Giro di Polonia, nato sulle ceneri della Corsa della Pace e della Berlino-Praga-Varsavia, due classiche per dilettanti che hanno rappresentato un vero e proprio "Campionato Mondiale a squadre" per molti anni. Non a caso nell'albo d'oro figurano nomi come quelli di Souckourouchenkov, Ludwig ed altri corridori di questa caratura. Da questi nomi si capisce come la gara sia sempre stata un festival dei passisti, quindi grandi velocità, rischio altissimo di cadute e corridori che non ti regalano neppure un millimetro; unito a ciò il clima, spesso inclemente con le strade dal fondo discutibile e bagnato. Non è certo la corsa più adatta a Marco, ma resistere alle alte velocità, ai ventagli ed a tutti i rischi che si incontrano rappresenta comunque un grande allenamento e poi gli ultimi tre giorni prevedono anche qualche salita, quindi si può provare la gamba. Nelle prime tappe c'è un vento terribile che butta letteralmente a terra tanti corridori, per di più su un circuito difficile; pensate che nella seconda tappa gli organizzatori hanno tolto i distacchi per le condizioni meteo! Nella terza tappa è praticamente tutto uguale: vento, ventagli e cadute la fanno da padrone, ma Marco tiene bene per tutti i 235 km ed arriva nel secondo gruppo, ma la gamba risponde bene. Stessa musica anche il giorno dopo: corridori che rischiano oltre il limite tanto che ogni giorno vanno a casa quattro-cinque corridori per le cadute, certe delle quali evitabili. Il 7 settembre la gara prevede una tappa dal percorso un po' meno pericoloso ed era ora, Marco arriva in gruppo ed aspetta le montagne di domani. Nella tappa seguente è vero che c'era salita, ma risulterà più selettiva la discesa: Marco mi manda un SMS in cui dice "la gente cadeva come mosche" e mi pare non ci sia altro da aggiungere. Arriva nel primo gruppo con sensazioni di gamba buona; io gli ricordo che quando si arriva davanti su un percorso non adatto, quando non si cade e non si fora non è vero che sia solo fortuna, ma vuole dire che si è lucidi e non "cotti" dalla fatica. In queste condizioni i risultati arriveranno. Nella penultima tappa, che ha un finale in salita, Marco risente di un malore che lo ha colpito durante la notte e non è brillante. Nonostante ciò attacca in salita con Voigt, Schumacher e Rujano; grande carattere ma il fisico è debilitato: Marco si stacca all'ultimo km ed arriva ventesimo, però che prestazione! Nell'ultima tappa Marco sta veramente alla grande e la gamba gira come mai: attacca da subito e condice praticamente tutta la tappa in fuga. Marco fa selezione e davanti restano in dodici, poi si staccano uno ad uno e rimangono in tre; il traguardo si avvicina ma all'ultimo chilometro rientra un gruppo di una ventina di corridori. Anche oggi vittoria sfumata ma grande soddisfazione per la prestazione del nostro corridore che chiude il Giro con un ottimo 25° posto in classifica generale che soddisfa tutti. Con un po' di fortuna ci sarebbe stata una vittoria di tappa ma l'importante è che la gamba giri bene.


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