Mi chiamo Piero Fischi, sono nato nel 1960 e sono un preparatore che si occupa di ciclismo. Ho iniziato a gareggiare in bicicletta nel 1978 e tutt'oggi partecipo alle gran fondo, quindi posso dire di avere a che fare con i diversi aspetti del ciclismo, sia dal punto di vista dell'allenatore che del praticante. Dopo avere gareggiato alcuni anni tra i cicloamatori, sono passato alla categoria "dilettanti" nel 1981 e vi sono rimasto fino al 1985, anno in cui riuscii a stabilire il record dell'ora di categoria al Velodromo Vigorelli di Milano e di quel tentativo riuscito allego la foto ufficiale.
Sono poi tornato tra i cicloamatori, ma, dopo la laurea in scienze biologiche, conseguita nel 1989, ho cercato di trovare una relazione tra gli studi fatti e lo sport che pratico. Da questa idea e da alcune positive collaborazioni con medici sportivi, preparatori atletici e centri di Medicina dello sport, nacque l'idea di impegnarmi personalmente nella preparazione atletica del ciclismo.
Oggi collaboro con un Centro Medico-sportivo a Genova, dopo avere collaborato con il Centro di Medicina e Traumatologia dello Sport del Centro Sportivo Universitario. Dall'esame della soglia e di altri parametri si possono stilare tabelle di allenamento. Sono anche collaboratore della Compagnia Editoriale (riviste mensili BiciSport, Cicloturismo e MTB Magazine) dove tratto principalmente temi riguardanti la preparazione alle gare e tutto ciò che a questo è correlato.
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Credo che tutti coloro che abbiano intrapreso questa strada intendano farsi conoscere e pubblicizzare il lavoro che fanno; non posso dire di non rientrare in questa categoria anch'io, anche se devo ammettere sinceramente che, essendo in costante contatto con i praticanti, cioè con la cosiddetta "base", ho notato ancora tanto bisogno di fare chiarezza su tutto ciò che si può genericamente chiamare "allenamento moderno". Questo fu introdotto dall'Equipe Enervit -che seguiva Francesco Moser nella preparazione del record dell'ora- nel 1984, quindi si tratta di una metodica ancora molto giovane. Per di più tanti sono stati i casi in cui si è cominciato a lavorare secondo i nuovi criteri senza conoscerli prima a fondo, quindi possiamo dire che -non sempre per colpa sua- questo "allenamento scientifico" ha mietuto anche le sue vittime. A distanza di oltre quindici anni la situazione è cambiata di pochissimo ed anche oggi capita di vedere ciclisti impegnati nel rispetto di tabelle di allenamento improvvisate e standardizzate, o -peggio ancora- semplicemente copiate dall'amico.
L'allenamento moderno non può prescindere da una valutazione molto attenta dell'atleta, o anche di chi atleta non è; una volta determinati i valori fisici di riferimento, sempre in relazione agli obiettivi (siano essi rappresentati da certe gare, ma anche da semplici passeggiate, o dal volere ottenere un certo grado di benessere) potrà essere stabilito un programma di allenamento e di comportamento (alimentare e della vita lavorativa e di relazione) che sia specifico per la persona e per il fine che ci si è proposto di comune accordo.